Il Messaggero Veneto 26-01-2002
TRIESTE - (L.S.) A Roma si è fissato al 26 maggio il primo turno per le elezioni a 9 province e 749 comuni che scadono all'inizio di quest'anno. Il 9 giugno si terranno gli eventuali ballottaggi. Il Friuli-Venezia Giulia, in base all'autonomia, può scegliere altre date, ma tutto lascia pensare che anche nella nostra regione si andrà alle urne tra quattro mesi esatti. Se lo scorso anno, infatti, c'è stato un lungo dibattito sull'opportunità o meno di una coincidenza con le consultazioni nazionali, stavolta non ci sono all'orizzonte motivi sulla cui base effettuare delle sfasature. Da parte di Lignano e Grado si era chiesto di anticipare un po', per non entrare nella stagione turistica, ma appare improbabile che la proposta passi.
Le prossime amministrative rinnoveranno i consigli municipali di Gorizia e di altre 20 località (erano 19, ma proprio ieri è stato commissariato Vito d'Asio). Alcuni dei centri sono abbastanza importanti, come Azzano X, Cervignano e Maniago, tutti sopra i 10 mila abitanti, Duino-Aurisina, Grado, Lignano, Casarsa, Buia, Cormons, Tarvisio, San Canzian e Prata, sopra i 5 mila. Si tratterà insomma di un non insignificante test per vedere, al di là di sondaggi e proiezioni, qual è la risposta del territorio ai tre anni e mezzo di governo regionale da parte della Casa delle libertà. L'appuntamento però costituisce un ulteriore impegno per Polo e Lega, che devono definire candidati sindaci e liste. E il clima febbrile determinatosi per il dibattito sulla legge elettorale e per le contrapposizioni sulle nomine non è certo il migliore per una riflessione serena.
Probabilmente per questo qualcuno aveva pensato di rimandare il problema, allungando il mandato dei sindaci. Nell'ottica dei rinnovi degli Enti locali c'è poi anche l'ipotesi del terzo mandato per i sindaci, apparsa, rintuzzata, ma tutt'altro che cancellata, tant'è che qualcuno scommette che se ne potrebbe riparlare con il prossimo collegato. "L'allungamento del mandato dei primi cittadini in corso d'opera è improponibile. Le possibili opportunità di carattere politico cozzerebbero contro il patto sottoscritto con gli elettori. In quanto alle tre candidature, ritengo che una modifica in questo senso potrebbe essere ipotizzabile soltanto se si rivede l'equilibrio dei poteri tra sindaci e consiglieri. Stante la delicatezza dell'argomento, escluderei una sua collocazione in una legge omnibus come il collegato", dice l'assessore alle Autonomie locali Luca Ciriani. "In quanto alla data, non vedo un motivo per il quale non si dovrebbe votare contemporaneamente al resto del Paese".
"Sul terzo mandato si può discutere. Anzi, noi intendiamo discuterne, naturalmente limitando il potere dei sindaci", dice il capogruppo leghista Beppino Zoppolato. "I giorni del 26 maggio e del 9 giugno a noi vanno benissimo. Prima del resto è troppo presto; più tardi iniziano le vacanze". "Se avessimo dovuto scegliere senza tenere conto delle altre elezioni, forse avremmo anticipato di una o due settimane, ma comunque la finestra elettorale mi sembra buona", dice Aldo Ariis, capogruppo di Forza Italia. "Adesso si tratta di definire liste e nomi. Anzi, discutendo di nomine, un buon 50% degli accordi li abbiamo già stretti. Non è il problema più importante, al momento, visto che il nostro trend è in crescita".