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Il Piccolo 26-01-2002

Il Presidente della Repubblica a Monfalcone per la consegna della super-nave «Star Princess» invita alla moderazione le parti sociali sul nodo dell'articolo 18

Ciampi: «No a vertenze estreme sul lavoro»

La visita ai cantieri: «Il gruppo triestino un modello di integrazione fra grande impresa e made in Italy»

MONFALCONE - L'applauso di una piccola folla, radunata in attesa fuori dallo stretto cordone di sicurezza che regola l'accesso alla nave dei sogni, scatta improvviso, fragoroso: «Presidente, sei uno di noi», grida un anziano operaio, i pantaloni blu e le scarpe grosse. Ciampi sfugge al cerimoniale, lascia l'auto presidenziale, e si concede per qualche istante a quell'abbraccio affettuoso e spontaneo. Non aspettava altro. «Mi sento uno di voi» dice.

A Monfalcone è stata la giornata del Presidente e della grande Principessa, la super-nave costruita dalla Fincantieri. Ma anche l'occasione in cui Ciampi ha riannodato i fili del dialogo a distanza con le parti sociali, sindacati e governo, per tornare alla mediazione evitando gli eccessi polemici: il presidente invita a non dare a una questione specifica, come la disputa sull'articolo 18 e sul nodo dei licenziamenti, «un valore di giudizio estremo». E lo ha detto proprio nel momento in cui, anche nella città dei cantieri, i sindacati hanno scioperato per otto ore. Sullo sfondo della visita uno dei prodotti più sontuosi del «made in Italy», realizzato nel cantiere numero uno della Fincantieri dopo Sestri e Marghera. Supercommesse da 500 milioni di euro ciascuna: la «Star Princess», l'ultima nata in casa Fincantieri, consegnata ieri all'armatore britannico P&O Princess Cruise, è una favolosa Las Vegas galleggiante, 109 mila tonnellate di stazza lorda, che può trasportare 4160 persone compreso l'equipaggio. Ciampi, accolto dal passo marziale di una banda scozzese, in una giornata limpida e tersa, confessa: «È una realizzazione bellissima.

Sul mare ci sono nato. L'Italia deve saper sfruttare la grande forza della sua posizione geografica». Lord Jeffrey Sterling di Plaistow, il tycoon della P&O, lo accompagna a passo spedito con il numero uno di Fincantieri, Corrado Antonini, e l'amministratore delegato, Pierfrancesco Guarguaglini, all'interno della Princess: Ciampi viene scortato in visita a quella lussuosa casa galleggiante, duemila cabine, tre teatri, cinque piscine, bar, ristoranti, un casinò da gioco. Un capolavoro della raffinatezza, con lo stile esagerato che piace tanto alla clientela nordamericana. Esempio, per Ciampi, della grande capacità di integrazione fra la grande impresa e le piccole e medie aziende del made in Italy. La riscossa del mercato delle crociere è un'altra sfida per gli americani dopo la tragedia dell'11 settembre e la recessione economica. Accolto da una città blindata, con la paura che il corteo presidenziale venisse a contatto con la manifestazione dei sindacati contro la riforma dell'articolo 18 sui licenziamenti, Ciampi è riuscito a conciliare le diverse anime di una città che vive in stretta simbiosi con i grandi cantieri, anche dopo il tramonto dell'impresa pubblica. Nonostante le barriere di uno stretto servizio d'ordine, il presidente ha dialogato con tutti.

La disputa in atto fra sindacati e governo su licenziamenti e pensioni sta raggiungendo i toni esasperati dello scontro, e rischia di produrre uno strappo nel clima di dialogo che il presidente ricerca e sollecita: «È importante -ha detto- che la vertenza sull'articolo 18 non venga estremizzata, coinvolgendo ogni altra realtà dei rapporti di lavoro». Nel giorno in cui sono ripartiti gli scioperi regionali dei sindacati, Ciampi chiede di ripristinare il dialogo fra le parti sociali. Il clima resta infuocato. Mentre il ministro Maroni evita di riaprire la partita su licenziamenti e pensioni e rilancia la questione del Mezzogiorno, il leader della Cgil Sergio Cofferati fa sapere di non accettare «una logica dello scambio» fra la sospensione dell'articolo 18 e un via libera del sindacato al taglio da tre a cinque punti dei contributi previdenziali proposti dal governo. Chiudendo il congresso della Fiom, a Rimini, il leader della Cgil non ha escluso il possibile ricorso allo sciopero generale.

In questo clima difficile, Ciampi, nella sua visita alla Fincantieri, ha voluto così incontrare anche i sindacati: «È stato solidale con i nostri problemi. Con il presidente abbiamo parlato di occupazione e sicurezza sul lavoro. Pensiamo sia fondamentale riuscire a mantenere l'integrità e la competitività dell'azienda». Il gruppo triestino impiega complessivamente 10.400 persone: «Le maestranze sono consapevoli -ha detto il presidente- che i risultati positivi che hanno fatto dei cantieri di Monfalcone un'azienza economicamente valida sono frutto di quella che chiamerei flessibilità e capacità di integrazione fra diverse attività produttive». Toccante il momento in cui Ciampi incontra le vedove dei lavoratori morti per amianto. Il presidente ha garantito interesse e solidarietà: «Vogliono sentire una più compiuta presenza che tenga conto della loro sofferenza».

In una sala teatro da 800 posti la cerimonia di consegna con la rottura della bottiglia di champagne «in diretta», proiettata su un megaschermo, e senza effetti speciali. E con l'inno nazionale «God save the Queen» preceduto dall'Inno di Mameli, eseguito fino all'ultima nota mentre il corteo presidenziale abbandona la città dei cantieri. E la nuova Princess, l'ottava della serie, alla velocità di 23 nodi, prende il largo verso le spiagge delle Hawai.

Piercarlo Fiumanò