Il Piccolo 29-01-2002
Pupulin (Cgil) ribatte alle Piccole industrie:
TRIESTE «Penso che le esternazioni sull'articolo 18 di Gustavo Bomben, presidente dell'Associazione piccole industrie di Pordenone, si possano spiegare in due maniere: da un lato come una sparata utile a marcare una presenza sui giornali, dall'altro con un'impostazione ideologica di retroguardia». Paolo Pupulin, segretario regionale della Cgil, non accetta le critiche imprenditoriali pubblicate ieri su queste pagine e ribatte: «L'impostazione è quella di chi considera i diritti dei lavoratori come un ostacolo alla competitività. E la stessa di diverse piccole imprese, che di fronte a una concorrenza esasperata rispondono instaurando clima da caserma in azienda o puntando sul ricatto dei licenziamenti facili per garantirsi maggiori margini di sfruttamento dei dipendenti».
Secondo Pupulin è un metodo «per nulla moderno, ma piuttosto uno stile da " terzo mondo", che trascura completamente i veri fattori strategici dello sviluppo: la valorizzazione delle risorse umane, la qualità e l'innovazione del prodotto, la ricerca, la necessità di rafforzare il tessuto produttivo regionale, costruito sì sul successo della piccola e della media impresa, ma ora vittima di una crescente crisi di competitività».
«Bomben - afferma l'esponente della Cgil - arriva al punto di sostenere che in Italia lo stipendio viene garantito per legge, che il divieto di licenziare senza giusta causa va a scapito della competitività delle imprese e addirittura della tutela del posto di lavoro. Noi, "statalisti e collettivisti", pensavamo che lo stipendio fosse il corrispettivo di una prestazione lavorativa e il posto di lavoro, un diritto, garantito dalla Costituzione e naturalmente nei limiti stabiliti dalle leggi».
«Quelli che Bomben etichetta come privilegi, a noi sembrano normali conquiste di civiltà. Sappiamo che molti imprenditori vorrebbero metterle in discussione, ma ugualmente - conclude Pupulin - ci stupisce questa rincorsa all'indietro sulle posizioni di Confindustria. Specie se a farla è l' esponente di un?associazione che anche in un recente passato si è dimostrata autonoma e non subalterna».