Il Piccolo 27-02-2002
Il Centrosinistra evidenzia la propria contrarietà all'articolato in discussione in aula e si allea con i rappresentanti della società civile
TRIESTE - Ufficialmente si parla, quasi sottovoce, di un incontro con i giornalisti dei consiglieri del centrosinistra, in occasione del dibattito sulla legge elettorale regionale. Nei fatti, quella di oggi (Circolo della stampa, ore 12 e 30) potrebbe rivelarsi la prima uscita ufficiale della società civile in appoggio al proposito di far fallire la bozza in via di eleborazione o, nel caso, farla decadere per mezzo di un referendum abrogativo. Non sembra causale, in tale contesto, che uno dei detrattori più convinti della pasticciata legge portata avanti a denti stretti dal centrodestra, il deputato Riccardo Illy, guiderà oggi il nucleo di rappresentanti del mondo economico, culturale, sociale, politico e amministrativo della Regione, per esprimere un parere fortemente negativo sull'articolato in via di approvazione.
Come si sente dire da più parti, quella di stamane potrebbe anche essere la riunione dell'investitura ufficiosa dello stesso Illy a candidato del centrosinistra alle elezioni regionali del 2003, anche se non si sa ancora se in virtù degli esiti di un referendum o della semplice imposizione statuale della norma transitoria, visti i prolungati traccheggiamenti in atto attorno alla legge regionale che dovrebbe negare l' elezione diretta del presidente della Regione.
Le ultime voci provenienti dal consiglio parlano di possibili, ulteriori slittamenti nell'approvazione del testo e di incomprensioni crescenti all' interno della maggioranza, e dunque il centrosinistra mette le mani avanti. Tra i gruppi consiliari hanno assicurato la loro presenza esponenti dei Ds e della Margherita, ma con ogni probabilità, una volta in sala, il numero degli aderenti alla causa o dei semplici osservatori, anche «trasversali», potrebbe crescere di molto. E intanto prendono quota anche le voci che parlano di un tentativo di «ammorbidimento» romano della Lega Nord. Ad oggi, l'unica a credere nel testo in discussione, tanto che qualche buontempone ha ribattezzato il sistema insito nel testo elettorale come «Zoppolatum»....
f. b.