Il Messaggero Veneto 13-01-2002
Vita insostenibile per detenuti e guardie penitenziarie
L'ultima visita ufficiale è stata quella dei radicali che hanno nuovamente denunciato lo stato di sovraffollamento della struttura di piazza della Motta. Un carcere che potrebbe ospitare circa 40 persone e che, invece, ne contiene il doppio, in gran parte extracomunitari e tossicodipendenti, reclusi per reati comuni, anche se una sezione è appositamente dedicata a coloro che sono stati condannati per pedofilia.
Una situazione insostenibile, mitigata dall'impegno, come hanno ricordato gli esponenti del partito radicale, del direttore e della polizia penitenziaria. Il nuovo istituto penitenziario, invece, a prescindere che venga edificato a Pordenone piuttosto che a San Vito, potrà contenere 200-250 detenuti (un centinaio di più rispetto a quanto previsto in precedenza), per un costo di 50-60 miliardi di lire. Il dipartimento dell'edilizia penitenziaria del ministero conta di poterlo realizzare in tre-quattro anni. I lavori, se la decisione definitiva sarà celere, potranno partire nell'estate di quest'anno, tenuto conto che i vincoli urbanistici sono stati determinati e che i progetti sono standardizzati.
Ieri, intanto, il ministro Roberto Castelli ha ribadito, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario, che le nuove carceri che verranno realizzate in Italia potranno essere costruite attraverso l'accensione di leasing immobiliari, proprio per limitare il peso finanziario sul bilancio statale.
Tutto da determinare, invece, il destino del castello di piazza della Motta, una volta "liberato" dal carcere, che il Comune spera di poter ottenere dallo Stato nell'ambito dei programmi di dismissione degli immobili demaniali non utilizzati.