| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |


Il Messaggero Veneto 15-12-2001

Il vertice di maggioranza per la definizione del bilancio 2002 ha affrontato ieri i temi della sanità

Case di risposo, la Regione finanzia i privati

Il caso Pordenone resta aperto. Verso l'integrazione tra ospedale di Udine e policlinico

TRIESTE - Rinvio per il caso Pordenone, accelerazione sull'integrazione delle strutture ospedaliere udinesi e apertura a cofinanziamenti per i privati che realizzeranno strutture per anziani e disabili. Questo il risultato dell'incontro. Il nodo politico del definitivo assetto istituzionale per la Sanità pordenonese rimane, e se ne occuperà la giunta. La riunione tecnica di maggioranza tra il presidente Tondo, l'assessore Santarossa e i referenti per i gruppo (Dal Mas, Sasco, Molinaro, Castaldo, Fasola) esamina possibili correttivi per la grana della Destra Tagliamento, ma non dà indicazioni definitive. Lo opposizioni al rimodellamento sperimentale, come si sa, vengono soprattutto dalla Lega, che non le considera parte della riforma. E non a caso il segretario Beppino Zoppolato ha disertato la riunione, in modo da assicurarsi un margine di manovra supplementare.

Parte, invece, un punto importante della stessa riforma, ovvero l'integrazione udinese tra l'Azienda ospedaliera e il Policlinico universitario. Se ne parla da tanto, e a parole sono tutti d'accordo, ma tra le due realtà esistono diffidenze profonde, soprattutto per quanto riguarda il "come" integrare, e i poteri decisionali. La Regione decide stavolta di porre dei termini di tempo precisi, ravvicinati e vincolanti. Nel documento di programmazione che - salvo imprevisti - la giunta adotterà martedì prossimo, sarà fissato il termine di giugno per la trasformazione aziendale per il policlinico, e addirittura quello di marzo per la designazione di un direttore. Si decide inoltre un'accelerazione del percorso di territorializzazione degli ex ospedali, che, trasformati in semplici presidi, verranno inquadrati nell'ambito delle Aziende sanitarie di riferimento. Sul problema degli anziani, uno dei temi caldi, vengono sottolineati i ritardi nell'attuazione della Legge 10, ferma praticamente ad una presentazione fatta nel '99 dall'allora assessore Ariis.

Sul versante degli anziani e dei disabili si discute anche per quanto riguarda le poste aggiuntive della Finanziaria. Passa la linea, politicamente condivisa, di mettere più soldi nel fondo sociale. Dieci miliardi (la cifra è indicativa, perché attende le verifiche di compatibilità dalla Ragioneria generale) saranno messi a bilancio per le famiglie che tengono in casa un non autosufficiente, e altri cinque per l'abbattimento delle rette nelle case di riposo. Lo stanziamento è di carattere generale: stante le molte richieste, si è deciso di non prevedere alcun intervento puntuale, e di decidere in seguito l'utilizzo delle risorse.

Verrà inoltre inserita nella manovra una nuova linea di spesa, che aprirà all'assistenza privata: con poste di qualche miliardo (spalmato pluriannualmente) la Regione cofinanzierà strutture di accoglienza per anziani e disabili realizzate appunto da privati. In quanto all'istituto "La nostra famiglia" si è stabilito di affidare al piano della riabilitazione, da adottare entro tre mesi, la definizione dei posti, inserendo la struttura nella rete regionale.

A conclusione della seduta (in apertura della quale l'assessore Santarossa aveva relazionato sugli incontri avuti con componenti sanitarie e parti sociali), una valutazione comune e positiva sulla rinnovata volontà di portare avanti la riforma sanitaria. Un discorso, peraltro, sentito già parecchie volte negli ultimi anni. In mattinata, prima dell'esame dei nodi della Sanità, la maggioranza si era confrontata su altri punti controversi della Finanziaria 2002: tra questi anche il nuovo ruolo di Friulia al servizio dell'innovazione tecnologica, il "pacchetto giovani", e le risorse aggiuntive per la costruzione del nuovo Palasport di Udine (di cui si riferisce in cronaca cittadina)

Luciano Santin