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Il Gazzettino 16-01-2002

Dopo i parchi dell'amore e il dibattito nazionale vuole un luogo per "favorire l' incontro fra domanda e offerta"

Case chiuse, chiesto l'ok al sindaco

Un legale di Udine scrive al Comune e alla Questura per essere autorizzato ad avviare l'attività

L'idea deve essergli venuta dopo il dibattito aperto da Berlusconi sulla necessità di togliere la prostituzione dalle strade. L'effetto si è visto subito: il ritorno sulla scena politica della proposta del consigliere regionale Mario Puiatti sui "parchi dell'amore" in Friuli Venezia Giulia, la zonizzazione deliberata dal Comune di Mestre per "riordinare" il traffico dei clienti...Insomma il momento giusto per una provocazione: aprire una casa di tolleranza in città. E così un legale di Udine ha scritto al Comune per sapere dal sindaco Sergio Cecotti quali sono le procedure per aprire un locale dove si possano incontrare domanda e offerta del mercato del sesso. Si vuole sapere se qualche legge osta alla richiesta. Il tutto nel nome della libertà di impresa e cercando di scansare le forche caudine della Merlin che impedisce il favoreggiamento.

Analoga richiesta è stata avanzata in Questura, sempre dall'avvocato di Udine che non scrive per conto terzi, ma a titolo personale. Le risposte per ora non sono arrivate. Anche perchè nessun sindaco può prendere una decisione del genere, al massimo l'assessore regionale all'urbanistica Federica Seganti può prendere in considerazione il discorso della zonizzazione cioè di individuazione delle aree idonee all'incontro fra prostitute e clienti.Ma nel dibattito che si era sviluppato in seguito alle esternazioni del presidente del consiglio, aveva preso la parola anche Carla Corso, nota paladina dei diritti delle prostitute sin dagli anni Ottanta e consulente delle amministrazioni di Venezia e Trieste.

Lei aveva chiesto una legge che garantisca il diritto alla prostituzione e contro lo sfruttamento: «Una legge che permetta alle donne di autogestirsi nelle proprie case o in zone franche. Da sempre sono contraria al vecchio concetto di casa chiusa, mentre sono favorevole alla casa autogestita», aveva specificato. L'avvocato invece non ha specificato che cosa ha in mente per favorire l'incontro fra domanda e offerta e neppure ha indicato l'area ritenuta più idonea per il locale.

A.P.