Il Piccolo 06-02-2002
Tolmezzo in sciopero attende la decisione del Consiglio dei ministri sul commissariamento «ad acta»: Ciani oggi a Roma
Lo stabilimento ha solo 12 giorni di riserve in magazzino, poi uscirà dal mercato
UDINE - Dodici giorni. È il margine di blocco dell'impianto che la Cartiera Burgo di Tolmezzo può permettersi. Trascorso tale termine, risulterebbero inesorabilmente esaurite le scorte dei prodotti accantonate in magazzino. La società, dunque, si troverebbe fuori mercato, in un comparto sensibile alla puntualità e all'affidabilità nelle consegne. E i primi a risentirne, occorre dirlo?, sarebbero i lavoratori. Ciononostante la vicenda non ha ancora trovato la giusta accelerazione. «Non ci sono state ancora risposte alla nostra richiesta di commissario "ad acta" - conferma Paolo Ciani, assessore regionale all'Ambiente - ma del resto era impossibile avere un parere in 24 ore». La sorte dell'impianto e delle 600 persone che le gravitano attorno rimane nel Limbo delle buone intenzioni, anche perché i tempi della burocrazia non marciano di pari passo con quelli della magistratura. Se, dunque, stamani verranno apposti i sigilli allo stabilimento in quanto inquinante (ma la società sembra aver chiesto un'ulteriore deroga, non avendo completato la messa in sicurezza degli impianti), una prima risposta da Roma si farà attendere almeno fino a domani.
Tanto che, per «stimolarla» oggi è in programma una manifestazione per le vie della cittadina carnica, nell'ambito di uno sciopero di otto ore deciso dai sindacati. «Pur rispettando le decisioni della magistratura - annota Massimo Albanesi della Fistel-Cisl, presente con Nicolino Dario alla riunione - non si capisce come mai il provvedimento di sequestro sia maturato due giorni dopo la definizione dell'accordo di programma, che doveva risolvere la vicenda». Ciani, intanto, è stato spedito nella Capitale dal presidente Renzo Tondo «per seguire di persona l'iter del procedimento, nella speranza di poter avere notizie positive». In calendario due incontri con i ministri dell'Interno Claudio Scajola e dell'Ambiente Altero Matteoli. Tecnicamente parlando è il dicastero degli Interni che è chiamato a nominare il commissario «ad acta», d'intesa e dopo aver sentito il parere del ministro dell'Ambiente. La decisione però è presa collegialmente dal Consiglio dei Ministri, che si riunirà appunto appena domani, data nella quale, sperabilmente, l'impasse dovrebbe sbloccarsi in virtù della manifestata intenzione dei responsabili della Cartiera di presentare un'istanza di dissequestro alla magistratura.
Sul fronte giudiziario, invece, tutto tace. Il pubblico ministero Maria Elena Teatini, titolare dell'inchiesta, rientrerà a Tolmezzo soltanto il 12 febbraio, mentre anche il procuratore capo, Enrico Cavalieri, ieri risultava fuori sede. Spetterebbe comunque al Gip la decisione di rinviare o di respingere l'istanza di sequestro, ma - secondo quanto si è appreso - è poco probabile che il Giudice per le indagini preliminari si pronunci entro questa mattina. Il sindaco di Tolmezzo Sergio Cuzzi ha intanto riunito d'urgenza la giunta comunale per discutere sul problema e per convocare un Consiglio straordinario da dedicare all'esame della questione. Cuzzi si è visto ieri anche con il presidente della Regione.
Nelle concitazione di queste ore, ieri l'assessore Ciani ha avuto un incontro informale con sindacati e azienda e abbia ventilato l'ipotesi di poter battere strade alternative rispetto a quella ministeriale. Se esistono, è il caso di pubblicizzarle, perché il conto alla rovescia dei giorni di «tolleranza», a far data dalla chiusura, è già incominciato.
f.b.