Comunicato 15-01-2002
"Se realmente la vera questione della legge elettorale fosse la garanzia di governabilità e stabilità della regione-afferma Gianfranco Leonarduzzi dei Radicali Italiani- non sarebbe necessario lo stillicidio incessante a cui si assiste attorno alle proposte cavillose che contornano la bozza della riforma elettorale regionale. Gli esempi del "famigerato" Tatarellum non mancano, tant'è vero che anche la regione Sicilia ha adottato recentemente "in toto", il sistema applicato alle regioni a statuto ordinario.
Probabilmente, l'obiettivo è un'altro: confondere le idee agli elettori, rafforzare il peso dei partiti, spingere in modo assolutorio il potere di candidatura dei gruppi dirigenti di partito e l'ulteriore aggravamento dell'inserimento della norma antiribaltone a scapito della sovranità popolare. Malgrado le storture della Tatarellum-aggiunge leonarduzzi- non ci si può sottrarre dall'impianto che affida agli elettori della nostra regione il compito di eleggere delle autentiche "Assemblee Costituenti" sul modello americano, in grado di partorire su scala regionale, una piccola, ma significativa, rivoluzione federalista.
Senza dimenticare l'elezione diretta del Governatore, occorre considerare che la nuova assemblea può liberamente scrivere il proprio statuto, perciò-conclude Leonarduzzi- si potranno instaurare sistemi referendari a livello comunale, provinciale, regionale, interregionale capaci di sciogliere i nodi locali senza passare attraverso le orche caudine costituite dagli interessi di burocrazia, botteghe e potentati vari.
Gianfranco Leonarduzzi