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Il Piccolo 29-12-2001

Annuncio del presidente della Regione Tondo. Dopo il summit dell'Ince la città ospiterà un altro importante evento politico internazionale, senza blindature

A febbraio il vertice tra Berlusconi e Blair

La sede: scartata l'ipotesi Miramare, in sospeso Duino, la soluzione più probabile è la Prefettura

«Tornerò a Trieste con Blair», aveva detto Silvio Berlusconi ammirando il salotto buono di una città che aveva trovato «bella, ordinata e pulita». E adesso arriva la conferma: quella pronunciata dal leader azzurro durante le giornate triestine del vertice Ince, alla fine dello scorso novembre, non era una semplice battuta.

Lo aveva anticipato l'altra sera il sindaco Roberto Dipiazza, lo ha ribadito ieri ‹ durante la conferenza stampa di fine anno ‹ il presidente della Regione Renzo Tondo: il presidente del Consiglio italiano e il premier britannico Tony Blair si incontreranno presto a Trieste. Alla fine di febbraio, anche se sulla data nessuno azzarda certezze. «È una conferma, secondo Tondo, del ruolo internazionale che il governo italiano, come già sostenuto da Berlusconi durante il vertice Ince, attribuisce alla Regione Friuli-Venezia Giulia».

Intanto Dipiazza si prepara ad accogliere la commissione romana che l'8 gennaio giungerà a Trieste con il compito di valutare gli aspetti logistici e organizzativi del vertice italo-inglese. La missione dei funzionari è stata annunciata con una lettera arrivata proprio in questi giorni sul tavolo del sindaco. Il quale intanto vuole tranquillizzare tutti quelli che, ricordando le imponenti misure di sicurezza dispiegate per il vertice Ince, già temono ulteriori giornate di «città fortificata». «Questa volta non blinderemo Trieste», anticipa Dipiazza: «La zona rossa sarà limitata al perimetro più centrale, attorno a piazza dell'Unità d'Italia».

Secondo il sindaco insomma non sarebbe il caso di pensare al castello di Miramare, di cui già si era parlato quale possibile sede del prossimo vertice. E il perché, nelle parole del primo cittadino, è presto detto: «Tutto, dalla Prefettura al teatro Verdi alla sede della Regione, è compreso nel raggio di poche centinaia di metri. Non c'è bisogno di andare più lontano...»

L'ipotesi della ex residenza di Massimiliano d'Asburgo era emersa in realtà già durante le giornate Ince. E tra i castelli disponibili potrebbe esserci, nei prossimi mesi, anche quello di Duino: il proprietario Carlo Alessandro della Torre e Tasso, che sta chiudendo anche un accordo di collaborazione con la Provincia, intende tra l'altro aprire la propria residenza a incontri di altissimo livello («Sarebbe un'ottima sede per vertici di questo tipo, anche perché adeguata alle esigenze della sicurezza», commenta il presidente provinciale Fabio Scoccimarro: «anche se deve essere comunque il principe a decidere, perché è pur sempre casa sua»).

Se ne riparlerà in ogni caso l'8 gennaio, con la commissione chiamata a vagliare l'organizzazione del summit italo-inglese. Un incontro che potrebbe essere seguito in autunno da un altro vertice internazionale da tenersi nella nostra città: quello tra Berlusconi e il primo ministro spagnolo Jose Maria Aznar.

Paola Bolis