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Il Messaggero Veneto 13-01-2002

Benzina, pronta per il voto in consiglio la legge sulla nuova rete del Friuli-Venezia Giulia

Chiuderà il 30% dei distributori

Le stazioni di servizio potranno diventare negozi. Calerà il prezzo al litro

UDINE - Addio vecchi distributori di benzina con cambio-olio e lavavetri, addio colori e bandiere mono-marchio per carburanti e accessori auto: la Regione è pronta a varare la nuova legge per razionalizzare e liberalizzare la distribuzione di carburante in Friuli Venezia Giulia, con l'approdo anche in casa nostra del "cinematografico" Drug-store all'americana, aperto al cliente non solo per il pieno e i controlli di rito a olio e gomme, ma dotato di bar, piccoli supermercati, edicole e negozi dei generi più diversi. Con autorizzazione alla vendita e alla somministrazione di alimenti e bevande e la liberalizzazione immediata del sistema di rifornimento self-service.

Una rivoluzione che avrà precisi vincoli urbanistici per la collocazione dei nuovi distributori, la cui gestione amministrativa sarà trasferita ai comuni, e prevedrà anche la tutela degli impianti di rifornimento di montagna e nelle zone disagiate. Una riscrittura generale delle regole per i benzinai del futuro, dunque, quella votata dalla seconda commissione e ora pronta al passaggio finale in aula, che è destinata a ridurre, una volta in vigore, «di circa il 30 per cento gli attuali 624 impianti, di cui 596 attivi - spiega il consigliere regionale di Forza Italia, Adino Cisilino, relatore assieme al collega leghista Fulvio Follegot del disegno di legge - nell'ottica di una modernizzazione del sistema di distribuzione del carburante che, introducendo la concorrenza, porterà al risparmio alla pompa di molti milioni di euro».

Una riduzione inevitabile, che si pone come prospettiva di sviluppo la scomparsa degli impianti di piccole dimensioni, l'aumento dell'erogato medio verso lo standard europeo e la diffusione di impianti completamente automatizzati, con garanzia di risparmio per l'utente: «Un risparmio - precisa Cisilino - che significa prezzi più bassi per benzina e gasolio, con un regime che garantirà anche le esigenze degli imprenditori che intendono dotare le proprie strutture di impianti privati per il rifornimento dei mezzi».

Così come, in terra di Romagna dove una simile ristrutturazione della normativa sui carburanti è già avviata, «si giunge a un risparmio di quasi 5 centesimi di euro (circa 100 lire) al litro - aggiunge Cisilino - sulla base del minor costo reale di una gestione razionale del sistema di distribuzione, che in Friuli Venezia Giulia si potrà sentire soprattutto per il gasolio, il cui prezzo regolato in un mercato di libera concorrenza potrà subire ribassi ancor più sensibili di quelli che interessano la benzina». Self-service e Drug-store, insomma, inseriti in un libero mercato che consentirà ai gestori di «scegliere il carburante più conveniente e di assicurare anche servizi aggiuntivi agli impianti - ha detto ancora Cisilino - mentre ai fruitori porterà migliori servizi e prezzi sotto controllo», sono la risposta della Regione all'obiettivo nazionale di 2 milioni di litri di venduto annuo per ogni impianto: «La chiusura degli impianti incompatibili col nuovo piano - ha spiegato Cisilino - porterà i 412 distributori restanti nell'area urbana e in pianura a vendere un milion e 875 litri all'anno nel 2005, contro un milione e 300mila litri del 2000, un passo avanti necessario che ci avvicina moltissimo all'obiettivo». Un passo che avvicinerebbe il Friuli Venezia Giulia anche alla media europea di 2,3 milioni di litri venduti all'anno, finora traguardo lontano.

I nuovi distributori regionali sostituiscono il regime di concessione, finora in vigore, con quello dell'autorizzazione (fatta eccezione per i distributori della rete autostradale), introducendo di fatto la concorrenza tra le società che operano sulla rete di distribuzione di carburanti, che potranno essere scelte in base all'offerta sul mercato del prodotto. Sulla rete regionale, oggi operano 9 società con un numero di impianti che vanno dal 35,2 per cento dell'Agip all'1,2 per cento della Total Fina Elf. Le quote di mercato dei venduti risultano congruenti con la presenza per bandiera - secondo le analisi effettuate dalla Regione -e vanno dal 31,6 per cento dell'Agip al 2,1 per cento della Total Fina Elf. Bandiere che, nel triennio preso in esame 1997-2000, hanno registrato una lieve e generale riduzione del numero di impianti sul territorio regionale, con la sola eccezione della Tamoil che ha insediato - stando ai dati regionali - 6 nuovi impianti, con un incremento percentuale di 16 punti. E che si preparano alla liberalizzazione del mercato.

Tommaso Cerno