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Il Piccolo 13-12-2001

Ne fanno parte altri due docenti universitari di diritto internazionale: Luzzatto (Statale di Milano) e il viennese Brauneder

Beni abbandonati, pool di esperti

Lo coordina il presidente dell'Autorità portuale Maresca

Tre professori universitari costituiscono il nucleo del pool di esperti che offriranno la loro consulenza alla Federazione degli esuli sul tema dei beni abbandonati e dintorni. E cioè sui trattati tra l'Italia, l'ex Jugoslavia e i suoi eredi, Slovenia e Croazia. Sono Maurizio Maresca, docente di diritto internazionale all'università di Udine e presidente dell'Autorità portuale triestina, Wilhelm Brauneder, docente di diritto costituzionale comparato all'ateneo di Vienna, e Riccardo Luzzatto, docente di diritto internazionale alla Statale di Milano.

Il pool, che è aperto ad altri esperti, è stato presentato ieri a Palazzo Galatti, sede della Provincia che si è fatta promotrice dell'iniziativa. Un' iniziativa nata dopo la mozione in Senato dell'onorevole Giulio Camber che sollecitava il governo a impegnarsi sui problemi dei giuliano-dalmati nel corso della discussione sull'atteggiamento italiano al vertice europeo di Laeken, che si terrà sabato. In quell'occasione la Provincia di Trieste, d' accordo con il Comune, con la Provincia di Roma, il Comune di Gorizia e la regione Friuli-Venezia Giulia si era impegnata a creare un gruppo di esperti che approfondisse tutte le questioni aperte, in primo luogo quella dei beni, nell'ottica dell'ingresso di Slovenia e Croazia nell'Unione Europea. Inserimento che nessuno vuole osteggiare - è stato ribadito ieri a più voci - ma che deve avvenire all'insegna della chiarezza di rapporti e della giustizia.

A presentare i tre docenti sono intervenuti il presidente Fabio Scoccimarro, il vice presidente Massimo Greco, il vice sindaco Renzo Codarin e l' onorevole Marucci Vascon, che ha consegnato un pro memoria sui rapporti negoziali tra Italia, Slovenia e Croazia nel quale vengono puntigliosamente elencate le questioni aperte. Sul lavoro che si propone di svolgere il pool, si è soffermato Maurizio Maresca che ha assunto la funzione di coordinatore. In premessa ha delineato i meriti accademici dei suoi «colleghi»: Luzzatto, definito il «capofila della scuola milanese di diritto internazionale» e Brauneder, un «giurista puro» che si è occupato dei rapporti tra Austria e Slovenia, ma soprattutto Cecoslovacchia, che presentano molte analogie con la situazione italiana.

Sotto il profilo giuridico, Maresca ha anticipato la linea d'azione: «Il problema dei beni è complesso - ha esordito - ma non si porrebbe se Slovenia e Croazia non avessero varato le leggi sulla denazionalizzazione, cioè la restituzione dei beni a coloro che furono espropriati dal comunismo. Queste leggi pongono al centro il rapporto tra diritto internazionale (accordi e trattati) e il diritto dei singoli, alla luce dei principi ispiratori del diritto comunitario, che sono, in primis, il diritto di proprietà e il principio della non discriminazione. E' questo l'ambito da studiare e approfondire per capire quali sono gli spazi di manovra». Maresca non ha voluto trarre conclusioni: «Potremo pronunciarci soltanto dopo che avremo lavorato su questi temi e potrà scaturirne o un documento unico, di sintesi, oppure più documenti». Ed ha aggiunto che l'attività del pool non si pone in contrapposizione o in concorrenza con l'altra commissione di esperti, varata dalla Farnesina, dopo l'incontro tra il ministro degli Esteri Renato Ruggiero e la Federazione degli esuli del 19 novembre scorso. Anzi, Maresca ha sottolineato che la produzione del pool sarà a disposizione della commissione romana.

Pierluigi Sabatti