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Il Piccolo 01-12-2001

Sarà anche predisposto uno speciale «sportello» in grado di informare e aggiornare gli interessati sulle procedure in corso per riavere case e terreni

Beni: un secondo «pool» di giuristi

Lo scopo è quello di fornire ulteriore supporto legale ai profughi

TRIESTE - L'immediata attivazione di un pool di esperti di riconosciuta fama nel campo del diritto internazionale (oltre a quello che si insedierà alla Farnesina), ai quali affidare il compito di fornire i necessari supporti giuridici, in tutte le competenti sedi nazionali ed europee, alle richieste della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. L'apertura di uno «sportello per gli esuli», in grado di aggiornare e dare informazioni a tutti gli interessati sullo stato di avanzamento delle procedure per ottenere la restituzione dei beni abbandonati o dei relativi indennizzi.

Sono queste le due iniziative, entrambe proposte dal presidente della Provincia, Fabio Scoccimarro, sulle quali si sono trovati d'accordo, ieri mattina al termine di una riunione svoltasi a palazzo Galatti, il senatore triestino Giulio Camber, l'assessore regionale Franco Franzutti, il vicepresidente del consiglio regionale Giulio Staffieri, il sindaco di Gorizia Gaetano Valenti, il vicesindaco di Trieste Renzo Codarin, il vicepresidente della Provincia, Massimo Greco, la consigliera provinciale, Marucci Vascon, il presidente della Federazione degli esuli istriani, fiumani e dalmati Silvio Stefani e, per lettera, in quanto impossibilitato a intervenire personalmente, il presidente della Provincia di Roma, Silvano Moffa.

Nel corso dell'incontro è stata anche ribadita, da più voci, la «disponibilità a favorire l'ingresso della Slovenia e della Croazia nel consesso dell'Unione europea, ma a condizione - è stato sottolineato - che preliminarmente si risolva il problema dei beni abbandonati, facendo rispettare a questi due Paesi le norme del diritto internazionale». In sostanza, tutti i presenti hanno ribadito di «non ritenere affatto conclusa la vicenda dei beni forzatamente sottratti agli esuli» e di «considerare fondamentale la definizione della vertenza sulla base delle norme di uguaglianza e parità di diritti nei confronti di quelle centinaia di migliaia di italiani che ancora attendono una risposta alle loro legittime richieste, formulate soprattutto ai vari Governi che si sono succeduti in Italia e finora mai soddisfatte».

«Non è possibile che l'espropriazione oggettiva di beni - ha sottolineato Camber - possa essere risolta con la teoria del fatto compiuto». Giulio Staffieri ha invece parlato di «indisponibilità a sottoscrivere a favore di Slovenia e Croazia cambiali in bianco. Da buon principio deve essere data soddisfazione alle richieste degli esuli». Gaetano Valenti ha detto «noi esuli siamo creditori nei confronti dell'Italia», mentre Renzo Codarin ha ricordato che «i patti sottoscritti dall'Italia dal '47 in poi dall'altra parte del confine non sono quasi mai stati osservati».

Ugo Salvini