Il Messaggero Veneto 18-01-2002
Dopo 20 anni un capo di stato italiano torna a Belgrado. «L'euro vincerà l' euroscetticismo»
Anche Antonione nella delegazione che ha incontrato Kostunica: appoggeremo i vostri sforzi
BELGRADO - «Sono sicuro che il presidente Kostunica si adopererà per mantenere la sovranità e l'integrità della Federazione Jugoslava attraverso una rinnovata collaborazione con il Montenegro nell'ambito di un nuovo strumento costituzionale». Carlo Azeglio Ciampi scandisce lentamente le parole davanti all'enorme mosaico che campeggia nel Salone del Palazzo Federale di Belgrado. Il messaggio del Capo dello Stato in visita a Belgrado dopo un'assenza durata vemnt'anni è chiaro. Kostunica, presidente della transizione e successore di Milosevic, lo ascolta con attenzione. L'Italia vuole una Jugoslavia «ancorata all'Europa». Infine ricorda chel'introbuzione dell'euro cancella ogni euroscetticismo.
Di più, Ciampi fa dell'Unione Europea il leit-motiv della sua visita-lampo di un giorno in Jugoslavia. Non solo un incoraggiamento, ma un vero e proprio sostegno politico alla linea del consolidamento della democrazia che le autorità democratiche di Belgrado stanno portando avanti dall'ottobre del 2000, da quando cioè Milosevic è uscito ufficialmente dalla scena politica jugoslava. Bastano poche ore al Presidente della Repubblica per far capire ai vertici federali che il braccio di ferro istituzionale in atto tra Serbia e Montenegro non può portare all'ennesima secessione. No, la Jugoslavia non si tocca.
Anzi, l'Italia si propone come volano dell'integrazione in Europa del tassello geopolitico più rilevante di tutta la regione balcanica. Obiettivo: l'adesione al Consiglio d'Europa in tempi brevi, la «lista d'attesa» e il successivo ingresso in Europa, dopo i rapidi passi di rientro nella comunità internazionale già archiviati un anno fa. Ed è questo che Kostunica vuole sentirsi dire dagli «amici italiani». «Resta fondamentale l'impegno jugoslavo per il consolidamento delle istituzioni democratiche - aggiunge Ciampi - e per lo sviluppo della collaborazione e la stabilità dei Balcani». Kostunica annuisce, ringrazia e conferisce al nostro presidente della Repubblica l'onorificenza dell'Ordine della Jugoslavia.
È la prima volta che le autorità di Belgrado assegnano un tale riconoscimento. Ma il timido professore di diritto che ha sconfitto Milosevic esprime una speciale gratitudine all'Italia: «Avete sempre avuto comprensione nei nostri confronti e ci avete aiutato - ha sottolineato Kostunica - ci siete stati vicini anche nei momenti più difficili con sostegno politico e aiuti umanitari». Il presidente jugoslavo elogia l'umanità dei soldati italiani impegnati in Kosovo - ricordando che hanno garantito sicurezza ai pochi serbi che lì vivono in condizione di sicurezza precaria - e cita l'impegno nella ristrutturazione degli antichi monasteri ortodossi.
Anche questa volta gli italiani - secondo partner commerciale della Jugoslavia alle spalle dei tedeschi - non arrivano a mani vuote. Il presidente Ciampi, accompagnato dal sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione, lascia un contributo di 25 miliardi, destinati alla fornitura di beni e servizi nella sanità, assistenza, educazione, energia ed agricoltura. Non solo, ma a conclusione di una giornata intensissima nella quale il Capo di Stato ha avuto colloqui oltre che con le autorità federali anche con i primi ministri di Serbia e Montenegro e una visita al patriarca ortodosso Pavle, nell'aula magna dell'Università di Belgrado Ciampi suggella un accordo di collaborazione tra alcuni atenei italiani (Ancona, Bologna, Bari, Reggio Calabria e Roma) le università balcaniche di Belgrado, Sofia e Sarajevo.