Comunicato 27-12-2001
"Come accade per tutti i temi che coinvolgono la sfera individuale, di responsabilità e di coscienza del cittadino, anche nel caso del famigerato "Bingo" si assiste allo stillicidio di proteste tese a dipingere una semplicissima tombola in allarme generale per la vita e l'incolumità cerebrale dei friulani. Malgrado non si abbiano ancora notizie di danni gravi ai frequentatori della prima sala Bingo aperta nel trevigiano oltre un mese fa, il salto nel passato della nostra società politica e civile-afferma Gianfranco Leonarduzzi dei Radicali Italiani- è clamoroso, conferma sempre di più l'invadente atteggiamnto etico nelle questioni politiche, di libertà individuali ed economiche del nostro paese.
Purtroppo-aggiunge Leonarduzzi- questo percorso verso un certo fondamentalismo che scaturisce dalle recenti prese di posizione di varie associazioni, in merito all'apertura della sala bingo di Pordenone, tende ad imporre una visione dogmatica della realtà. Si rinuncia alla libertà in nome dell'ordine e si scopre il disordine. Si rinuncia alla libertà in nome della morale e si scopre la diffusione a livelli di massa della immoralità anche nei temi della più estesa inconsapevolezza.
Valge per questi predicatori e guaritori delle debolezze individuali, l'esempio che in paesi dove il gioco del bingo èattivo da almeno trent'anni, non si sono ancora verificati i fenomeni di malattia sociale temuti. Pensare che un manipolo di medici, preti, psicologi possa sopperire alle convinzioni e alle responsabilità individuali è un'illusione. Speriamo-conclude Leonarduzzi- che le autorità governative chiamate in causa dalle varie associazioni e dalla Chiesa, indossino la pelle del tempo in cui vivono respingendo l'ormai datato tatticismo episcopale".GIANFRANCO LEONARDUZZI
COMITATO NAZIONALE RADICALI ITALIANI