Il Piccolo 17-10-2001
La polemica sul futuro della società autostradale e sulla sua composizione azionaria continua a dividere, almeno apparentemente, i due presidenti regionali
Qui Friuli-Venezia Giulia: «La scelta è corretta». Qui Veneto: «Evidente lo squilibrio nel cda»
TRIESTE - Tondo esterna, Galan replica. Nel mezzo la realtà di Autovie Venete, sballottate attorno alla querelle tra la nostra regione e il Veneto e l’idea, tutt’altro che peregrina e forte di varie conferme, che dietro all ’apparente vertenza ci sia un gioco delle parti convenuito a tavolino tra i due referenti locali e i loro «consigliori» nazionali. Realtà o fantasia? «Per quel che ci riguarda, noi andiamo avanti sulla nostra strada», assicura il presidente della giunta regionale Renzo Tondo in replica alle dichiarazioni dell’altro giorno del presidente del Veneto.
«Noi abbiamo fatto una scelta - ha aggiunto Tondo - che considero corretta. C'è la volontà da parte nostra di ridare alla Regione Friuli-Venezia Giulia il ruolo che le spetta e che non le era riconosciuto. È chiaro che questo è un elemento di frizione. Io sono una persona calma, che gioca a dama e non a poker, e - ha aggiunto - sono convinto che con Galan ragioneremo. Capisco anche che in Veneto siano sotto pressione e che, davanti al suo Consiglio Regionale, Galan non potesse che dire quello che ha detto».
»C' è qualche polemica di troppo«, ha osservato ancora Tondo, ribadendo che »l' azione svolta dal Friuli-Venezia Giulia è stata tesa unicamente agli interessi della Regione e a far sì che essa avesse, sulla vicenda del passante di Mestre, il ruolo che le spetta. Cercheremo di sopire le polemiche, anche se restiamo convinti - ha concluso - che le scelte che abbiamo fatto, anche in relazione alla modifica dello statuto, siano quelle giuste«.
Da Mestre, la replica non tarda. E Galan sembra avere tutta la voglia di buttare quintalate di acqua sul fuoco. «L'accordo per il passante autostradale di Mestre è già tutto risolto, definito da mesi e questo grazie, non a caso, all'arrivo qui in Veneto di Berlusconi e del suo Governo il 9 agosto scorso». Il presidente del Veneto aggiunge, inoltre, che è stato un «passo avanti sensazionale. Le altre sono situazioni societarie che verranno regolate».
Il Governatore del Veneto entra poi nel vivo della realtà societaria di Autovie Venete ribadendo che quest'ultima è «una società che gestisce un'autostrada che ha 50 km nel territorio Veneto e 70 nel Friuli Venezia Giulia. La composizione azionaria di questa società - ha spiegato - è invece per l'86% in mano al Friuli e solo per il 4% al Veneto. C'e un evidente squilibrio che politici intelligenti del passato avevano compensato con una maggiore presenza dei veneti nel consiglio di amministrazione».
Una convivenza che è andata avanti benissimo garantendo così gli interessi nelle due regioni «tanto è vero - ha detto Galan - che il piano industriale finanziario della società Autovie prevede, tra l'altro, il casello di Meolo e altre corsie. Per questo ho espresso soddisfazioni alla passata gestione». «Ora il Friuli ha deciso però di fare uno sgarbo - ha ricordato Galan - e non capisco le motivazione, ed è meglio forse che non le comprenda. Se i friulani faranno una proposta potremmo valutare di comperare quote in maggior proporzione, se vorranno sedersi ad un tavolo e riconosceranno al Veneto quelli che sono i motivi del buon senso; se invece vorranno mantenere l'atteggiamento di durezza rigorosamente e proporzionalmente alle quote possedute e magari vendendo una parte del loro 86% a qualcun altro che non sia Veneto, noi cercheremo di difenderci».
Galan ha precisato di voler «una rappresentanza che se non è proporzionale al chilometraggio, almeno sia necessaria a tutelare gli interessi del Veneto. Credo che ad entrambi le regioni convenga avere una società, una holding, un'ente che unisca le concessionarie autostradali, le più redditizie d'Italia. Quindi non ci si deve costituire contro Autostrade ma raggrupparsi per resistere sul mercato. Io - ha aggiunto - sono per giocare la nostra partita e spero che i friulani lo comprendano. Mi interessa - ha proseguito - fino ad un certo punto la composizione del consiglio di amministrazione, ma il gioco strategico che si andrà fare. Ad esempio, gli utili fatti dalle due concessionarie autostradali venete sono stati riversati in opere sul nostro territorio. Si può dire - ha concluso Galan - la stessa cosa per le altre autostrade?».