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Il Piccolo 08-10-2001

Il presidente sfiduciato non molla e rifiuta di dimettersi: oggi la resa dei conti con la contemporanea riunione dei due esecutivi

Autovie, Valori rimpasta il Cda e sfida la Regione

Infruttuoso colloquio telefonico con Tondo ma il tentativo di mediazione si è protratto per tutta la notte

TRIESTE - Giancarlo Elia Valori coopta i sei consiglieri che entrano a far parte del Cda di Autovie Venete: Augusto Sinagra, Gianni Pasquarelli, Dominick Salvatore, Massimo Colomban, Gianluigi Cecchini, Silvio Cosulich. Sull’altro fronte, quello regionale, il presidente della giunta Renzo Tondo, dichiara: «Rimango in attesa di altri fatti prima delle 11 di domani mattina (oggi per chi legge) opure procederò con la revoca o la dichiarazione di decadenza del consiglio».

A tarda sera, ieri, assicurava che la partita non era ancora chiusa e che un tentativo di mediazione era ancora in atto. Dopo mesi di trincea i due protagonisti si sono sentiti nella tarda mattinata di ieri telefonicamente, il professore ha chiamato il presidente da Roma, dove si è svolta la riunione del Cda, con l’intenzione di spiegare le ragioni del gesto (la cooptazione dei sei dimissionari). Tondo conferma che si è trattato di una telefonata «di cortesia» nel corso della quale ha ribadito qual è, ancora oggi, la via d’uscita: le dimissioni, «alle quali far seguire un incontro tra noi che rappresentasse il superamento delle difficoltà di questi mesi». Questo, prima dei «tentativi».

Valori nulla racconta in relazione a questo colloquio e procede, nonostante il parere contrario di 4 dei 5 componenti il collegio sindacale, alla nomina dei 6 consiglieri sostitutivi di quelli che si erano dimessi nel corso dell’ assemblea di giovedì. Un’altra eccezione sollevata dai revisori, riguarda anche l’assenza dei dimissionari, che a loro giudizio andavano convocati. Ma sulla base dell’ormai famoso parere del giurista, Antonio Baldassarre, il Cda di Autovie ritiene di essere nella sua piena legittimità e, codice civile alla mano, di poter procedere con le cooptazioni.

E si tratta di sei rapresentanti del mondo accademico, nazionale e internazionale, e dell’imprenditoria del Nord Est, davvero di peso. Raggiunto telefonicamente al termine del Cda, con la formalizzazione degli atti avvenuta a Roma, il presidente della giunta regionale ribadisce di essere convinto che «qualche altra cosa deve accadere, in caso contrario - aggiunge - proporrò la revoca o impugnerò la decadenza del Cda, la scelta sarà determinata dal parere dei nostri legali. Non può passare il principio che in questa regione comanda chi non è stato eletto, è la democrazia che deve avere il sopravvento. Non mi fa certo paura revocare personalità di questo spessore. Se invece la cooptazione è il percorso scelto da Valori per dimettersi, in questo caso le cose evidentemente sono diverse”.. E un’altra cosa deve essere estremamente chiara: le dimissioni devono arrivare prima delle 11».

A Roma c’è chi conferma non solo la telefonata tra i due presidenti, ma anche uno scambio d’opinioni, sempre telefonico, tra Valori e Galan, presidente della regione Veneto, e preannuncia un altro colloquio telefonico tra Tondo e Valori in serata. Pare che a prevalere, alla fine, sia la mediazione.

«Il lavoro di questi ultimi giorni - commenta infatti l’assessore Paolo Ciani - ha ottenuto intanto un primo risultato, quello di far sì che i due presidenti si parlino. Lo giudico un passo molto importante perchè riporta la vicenda su un piano positivo».

Quel che rimane da comprendere è, comunque, in quale modo si uscirà dall’ impasse. Ferme restando le due posizioni, per Valori il Cda è legittimato ad operare, per il presidente Tondo è decaduto, potrebbe essere necessario affidare a terzi il compito di accertare, dal punto di vista giurisprudenziale, quale sia, tra le due, la posizione legittima. Nel frattempo la Regione Friuli-Venezia Giulia sarà chiamata a decidere in relazione al piano strategico proposto da Valori per Autovie Venete, definito coralmente un «buon piano», e che quindi non dovrebbe incontrare alcuna difficoltà.

Tenuto conto che Valori era stato chiamato alla presidenza di Autovie proprio con il compito di definire un nuovo assetto strategico per la concessionaria, l’ok della regione al piano potrebbe quindi coincidere con la presa d’atto, per il presidente, che l’incarico è andato a buon fine e che altre sfide lo attendono altrove. Quanto l’azzardo risulterà vicino al vero, lo si saprà oggi, al termine della giunta regionale e dell’assemblea di Autovie convocata nel pomeriggio.

Elena Del Giudice