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Il Messaggero Veneto 14-11-2001

Colpo di scena in giunta regionale per la scelta del successore di Valori. L'assemblea dei soci già fissata per venerdì

Autovie, indicato a sorpresa Dario Melò

Il manager guida l'Isc di Amaro. Baldassi in corsa come amministratore. Imbarazzo di Fi, la Lega esulta

TRIESTE - La giunta regionale ha indicato, con un colpo di scena, il nuovo presidente di Autovie Venete. E' Dario Melò, quarantaquattrenne bolognese, bocconiano, specializzatosi in management al britannico Sunridge park management. Dopo diverse esperienze aziendali (Istituto bancario italiano, gruppo Sassoli, Diavia) dal '90 è amministratore delegato e dal '98 anche presidente dell'Isc di Amaro, azienda di scambiatori di calore. Nel gruppo De' Longhi è stato amministratore delegato alla Simac Vetrella di Ampezzo, e presidente prima all'Ariagel, quindi alla Sila Corpi scaldanti di Fossalta.

Melò, nome assolutamente nuovo, rispetto alla dozzina di ipotesi succedutesi (sino a quella di Franco Soldati, che la sera prima della scelta sembrava la più accreditata), passerà ora in giunta per le nomine, per venir proposto poi all'assemblea dei soci, ovvero alla stessa Regione, il prossimo 16 novembre.Per la stessa data dovrà venir anche messo a punto l'organigramma del cda, che vede ancora in evidenza il "problema Veneto", le croniche frizioni tra An e Lega, ed anche le divergenze in seno a quest'ultima. Ci sarà un rappresentante della Regione contermine (pare di no, o almeno non uno gradito alla medesima)? Gastone Parigi potrà avere la carica di vicepresidente? L'amministratore delegato sarà Antonio Nonino, presidente dell'Amga, il docente universitario Giuseppe Matildi, o il révenant Michele Baldassi?

Lo si deciderà nelle prossime ore. Nell'area della maggioranza i commenti sono abbastanza cauti. «Ho appreso il nome in giunta, e il presidente ha personalmente garantito la qualità della persona. Dunque, anche se quella di Soldati era una buona candidatura, mi sono detto d'accordo», dice l'assessore alle Finanze Pietro Arduini (responsabile di Autovie).

«Sono molto contenta: la giunta torna a contare. E' un ritorno della politica, che prevale sui poteri forti», aggiunge Alessandra Guerra, vicepresidente della giunta. E un parere positivo viene anche dal suo segretario politico: Beppino Zoppolato: «Una scelta ponderata, fatta con coscienza. Una cosa che dimostra il carattere serio di questo presidente e di questa giunta».

«Sono contento, la nomina di Melò rappresenta una prova d'orgoglio. Quando ho saputo il nome? Tondo me l'ha confidato cinque minuti prima dell'annuncio», dice dal canto suo l'assessore Paolo Ciani, mentre il suo capogruppo Adriano Ritossa si rifugia in un: «Non avendo conoscenza delle caratteristiche del personaggio, non sono in grado di fare valutazioni».

Sul fronte azzurro, scarne le dichiarazioni dei massimi vertici regionali e nazionali, che nei giorni scorsi avevano avallato ben altro nome. Impossibile trovare il coordinatore nazionale di Forza Roberto Antonione. Quello regionale Ettore Romoli, nasconde qualche imbarazzo: «niente di cui stupirsi, hanno scelto in maniera autonoma, come è facoltà della giunta». Criptico Ferruccio Saro: «Non ho dichiarazioni da fare, cosa c'entro io in una scelta regionale? Certo, Dario Melò è un manager che conosco. Ma di gente ne conosco tanta...».

Luciano Santin