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Il Messaggero Veneto 13-11-2001

Nel corso di un vertice di maggioranza il via libera all'ex vicepresidente della Provincia di Udine per il dopo-Valori

Autovie, oggi la nomina di Franco Soldati

Soltanto la Lega ha espresso qualche perplessità. Braccio di ferro con An sulla vicepresidenza

UDINE - «Quello di Franco Soldati è il nome al momento più accreditato. Ma la scelta del nuovo presidente di Autovie Venete verrà fatta domani in giunta. La notte porta consiglio». La dichiarazione di Renzo Tondo, che vuole rispettare l'ufficialità formale del passaggio, lascia capire che ormai il successore di Giancarlo Elia Valori è stato scelto.

E dalla designazione sembra trasparire la volontà degli industriali friulani di coinvolgersi in maniera anche più diretta nel futuro degli snodi infrastrutturali. Scelto a questo punto l'uomo per la carica più alta, in quota al partito di maggioranza relativa, si tratta ora di completare l'opera equilibrando nel cda le presenze degli alleati di Lega e An, nonché la rappresentanza dei soci privati e della Regione Veneto.

Qui si pongono nuovi problemi, perché non funziona più lo schema ipotizzato un mese fa, ovvero due vicepresidenze, una per partito, più la carica di amministratore delegato al Carroccio, e quella di direttore alla destra. Lo statuto societario non contempla la possibilità di avere una coppia di numeri due. La presenza di tre sole poltrone dovrebbe rendere facile la suddivisione, ma in realtà complica la questione. I due vicepresidenti dovevano essere Gastone Parigi e Doriano Battistell, dimissionari premiati con il ripescaggio. E il secondo, leghista del Veneto, doveva servire per riavviare il dialogo. Quindi, con un posto solo a disposizione, toccherebbe all'uomo di Galan.

Ma questi non sarebbe intenzionato a riconoscerlo tale: se ci tocca un rappresentante, lo scegliamo noi, non il Friuli-Venezia Giulia, avrebbe detto. E si sa che la sua preferenza andrebbe ad altri, tra gli uscenti: o Lucio Leonardelli (improponibile perché anche lui forzista), o Giuliano Luchini (An).

La presenza di Battistell, ovviamente, non appagherebbe comunque Beppino Zoppolato ed i suoi, che intendono assolutamente avere quell'amministratore delegato chiesto sin dall'insediamento di Valori. Il problema è che nel movimento esisterono più anime, e, di conseguenza, tre candidati. Uno è il professor Giuseppe Matildi, docente all'Università di Bologna, un altro è Antonio Nonino, presidente dell'Amga, il terzo l'ex presidente Michele Baldassi, cui era stata promessa la carica all'inizio (anche se la sua stella, negli ultimi tempi sembrava essersi offuscata).

Nella tarda serata di ieri i padani hanno tenuto un vertice per tentare di sbrogliare la matassa.

C'è comunque ancora abbastanza tempo per discutere. Domani la giunta si limiterà ad ufficializzare la sua decisione in materia di presidenza (giovedì, se si potranno rispettare i tempi tecnici, seguirà il passaggio in giunta per le nomine), da sottoporre all'assemblea il prossimo 18 novembre. Per quella data andrà pure individuata la composizione del consiglio d'amministrazione. Non sarà facilissimo, anche perché si ripropone una querelle sulle deleghe. An sarebbe intenzionata a concentrarle nel ruolo presidenziale, la Lega avrebbe idee diverse. E qualcuno ricorda che il caso Valori, alla fin fine, è iniziato proprio con dei problemi sulle deleghe.

Luciano Santin