Il Gazzettino 12-11-2001
La scelta è stata concordata in un incontro "notturno" all'aeroporto con Antonione, Romoli e Saro
Il presidente della Regione Tondo "sblocca" la vicenda: stamattina il nome
Udine
Viene dalla provincia di Udine e non è uomo di partito: risponde a questo identikit il presidente designato di Autovie Venete, il cui nome sarà rivelato oggi da Renzo Tondo agli alleati nella riunione di maggioranza convocata per discutere soprattutto di legge elettorale. Quanto basta per escludere tutta una serie di candidati che un tam-tam di settimane ha lanciato nel catino delle ipotesi, dal triestino Pierpaolo Ferrante, presidente dell'Ezit, al presidente degli industriali goriziani Gianfranco Di Bert, fino al presidente della Finest Paolo Petiziol. Non abbastanza per "leggere" nella mente del presidente della Regione, che ha deciso di sbloccare la vicenda Autovie, accelerando i tempi per ridarle un vertice dopo un mese di "vacanza" e molti di più di guerra per disarcionare Giancarlo Elia Valori. Tondo sta bene attento a non bruciare il suo uomo nel forno di Autovie Venete, la società autostradale sui cui la sua giunta ha rischiato di saltare quando era ancora in fasce.
La situazione si è sbloccata sabato sera in una saletta dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari in un incontro a quattro tra lo stesso Tondo, Roberto Antonione, Ferruccio Saro ed Ettore Romoli. Insomma: vertice istituzionale e vertici regionali e nazionali di Forza Italia. Il nome proposto da Tondo nell'incontro notturno (il presidente è sceso da Tolmezzo a sera inoltrata per intercettare i suoi interlocutori di ritorno dalla manifestazione "americana" di Roma) ha avuto l'ok di Antonione.
Tra i "papabili" della provincia di Udine venivano indicati il presidente dell'Amga Antonio Nonino e l'ex vicepresidente della provincia e presidente dell'Udinese Franco Soldati. Ma un'ipotesi che negli ultimi giorni sembrava aver preso quota era quella che riguardava una possibile nomina del presidente della Friulia, Franco Asquini, al vertici di Autovie Venete. Anche la scadenza di Friulia è vicina e i destini delle due grandi società controllate dalla Regione saranno quasi certamente incrociati.
Ma l'incontro all'aeroporto della "quadrimurti" forzista è servito anche per un chiarimento, per provare a cancellare le ruggini che qua e là affiorano tra gli azzurri regionali e il neo coordinatore nazionale di Forza Italia. Il nuovo, e per molti versi inatteso, ruolo dell'ex presidente della Regione, fa sì che le sue parole vengano attentamente interprete, perché è da lui, l'uomo più vicino a Berlusconi per le questioni di partito, che dipenderanno molti destini politici in Friuli-Venezia Giulia forzista. A cominciare da quello di Ferruccio Saro, che alcuni vorrebbero non in sintonia con Antonione. «Tutto chiarito», è il laconico commento di Saro all'incontro di Ronchi. E Tondo precisa: «All'interno di quella che voi chiamate "quadrimurti" ci sono sempre state diversità di vedute su alcuni temi, ma i rapporti personali sono ottimi e di questo abbiamo avuto conferma».
Intanto resta il piccolo mistero sul congresso provinciale di Forza Italia: i termini formali per la sua convocazione sarebbero scaduti ma il candidato-unico Saro assicura che si farà il 23 e il 24 ,come previsto. Il giorno prima sarà in Friuli-Venezia Giulia Silvio Berlusconi per il vertice triestino dell'Iniziativa centroeuropea. La caccia alle "benedizioni" è aperta.
M.P.