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Il Piccolo 20-10-2001

Risalto al ruolo delle rispettive minoranze etniche. È stato poi stabilito che il summit abbia cadenza annuale

Autostrade e porti per unire Regione e Slovenia

Autovie e Dars discuteranno della Trieste-Capodistria. Stretta collaborazione pure in campo sanitario

GORIZIA - La soddisfazione di aver speso bene, in maniera concreta, il tempo a disposizione: tanti sorrisi, insomma, in un mare di fogli ricchi di appunti, annotazioni e sottolineature. Era questo il clima che si respirava ieri a Gorizia al termine della riunione delle delegazioni della Regione Friuli-Venezia Giulia e del governo sloveno - guidate rispettivamente dal presidente Renzo Tondo (accompagnato dalla vicepresidente Alessandra Guerra e dagli assessori Piero Arduini, Valter Santarossa e Giorgio Venier Romano) e dal segretario di Stato agli Esteri di Lubiana, Iztok Simoniti - nell'ambito del gruppo di lavoro per l'esame delle tematiche di sviluppo comuni. Una riunione che ha rappresentato la naturale prosecuzione dell'impegno avviato il 16 luglio scorso a Lubiana e dalle connotazioni di metodo simili a quelle che caratterizzano anche il lavoro tra la Regione e la Carinzia. Una riunione destinata a diventare appuntamento annuale, mentre saranno i singoli gruppi di lavoro tematici a sviluppare le singole tematiche. Sul tavolo, dunque, i risultati delle prime due riunioni operative svoltesi a Trieste e Lubiana, ma anche le indicazioni provenienti dai vertici dei sindaci di confine, con lo scopo di usufruire al meglio dei fondi messi a disposizione dalle istituzioni europee, con i programmi Phare e Interreg. E così, prima decisione operativa è quella di verificare la possibilità di costituire una società mista per lo sviluppo delle piccole e medie imprese.

COOPERAZIONE NEI TRASPORTI. Ma non solo. Ieri mattina si è parlato a lungo di autostrade, ferrovia e porti. E iniziamo dall'asfalto. «La sviluppo della rete autostradale è di importanza preminante per la Regione Friuli-Venezia Giulia e la Repubblica di Slovenia»: partendo da questa dichiarazione di principio, Autovie Venete e Dars (la società autostrade d'oltre confine) discuteranno sui tratti Trieste-Capodistria e Nova Gorica-Razdrto. Per quanto riguarda la ferrovia, invece, importanza è stata attribuita alla realizzazione del secondo binario sulla Capodistria-Divaccia, oltre che alla tempestiva prosecuzione dei preparativi per la l'alta velocità tra Trieste e Lubiana nell'ambito del Corridoio 5.

ATTENZIONE AI PORTI. Ma poi si è parlato soprattutto di porti. Ed è stato espresso sostegno a una più stretta cooperazione tra gli scali marittimi di Trieste e Capodistria, non dimenticando il ruolo di Monfalcone. Con questo spirito è stato istituito un gruppo di lavoro che veda impegnati le autorità di Stato e regionali, gli enti locali interessati e le Autorità portuali. E un gruppo di lavoro nascerà anche per parlare della ristrutturazione di Sant'Andrea, Fernetti e Rabuiese che, con l'ingresso della Slovenia nella Ue («per la quale la Regione si adopererà nell'ambito delle proprie competenze»), non avranno più il ruolo odierno. A proposito ancora di valichi: è allo studio la possibilità di prolungare l'orario di apertura di alcuni valichi di confine minori.

OSPEDALI SENZA CONFINI. Valichi da «aprire», poi, sono anche quelli tra gli ospedali: tra Gorizia e San Pietro e tra Trieste e Sesana e Isola. In quest'ambito il gruppo di lavoro dovrà studiare la possibilità di utilizzare le singole competenze anche a favore dell'altra parte del confine. «Un tema questo sollecitato dalla conferenza dei sindaci di confine: fa piacere dunque che il nostro lavoro possa produrre qualcosa di concreto» commenta il primo cittadino di Gorizia, Gaetano Valenti.

TUTELA DELL'AMBIENTE. Attenzione ai problemi dell'inquinamento, a iniziare da una tutela comune dell'Alto Adriatico è stata epressa nel corso dell'incontro di ieri, con l'auspicio che si riunisca quanto prima la Commissione trilaterale italo-slovena-croata per la tutela dell'Adriatico. Non dimenticando però quelle che sono alcune emergenze ancora aperte e da risolvere quanto prima, a iniziare dal fatto che nella zona di Nova Gorica e San Pietro non è ancora stato realizzato l'impianto di depurazione delle acque reflue. Le parti hanno anche auspicato che la commissione italo slovena per l'idroeconomia si riunisca quanto prima per esaminare anche, tra le altre, le iniziative relative all'allacciamento degli acquedotti di Sesana e Capodistria all'acquedotto di Trieste.

LE MINORANZE E IL LORO RUOLO. Infine, nel corso del vertice operativo di ieri mattina, si è parlato anche delle minoranze, slovena in Italia e italiana in Slovenia, «e del contributo che possono offrire allo sviluppo dei rapporti italo-sloveni, soprattutto per quel che riguarda la cooperazione lungo il confine». Tra l'altro, da parte regionale è stata evidenziata la necessità che siano assicurati idonei e tempestivi finanziamenti a favore della comunità italiana. La cornice è stata dunque tracciata: ora i singoli progetti saranno approfonditi da singoli, specifici tavoli di lavoro comune.

Guido Barella