Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Link | Novità | Rassegna stampa | Comunicati stampa


RADICALI ITALIANI PARTITO RADICALE RADIO RADICALE NESSUNO TOCCHI CAINO Coordinamento Radicale Antiproibizionista NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA POLITICAL RESOURCES ASSOCIAZIONE RADICALE ESPERANTO

Il Piccolo 25-06-2002

Il commendatore esterna: «Nessuna avversità con i friulani, semmai con i loro politici. Cerco solamente giustizia»

Autonomisti «stimolati» da Rovis

Il movimento nato in Consiglio regionale punta al 15 per cento

TRIESTE - Autonomisti di tutta la Regione unitevi! Prendendo a prestito un motto di antica memoria, modificato nel soggetto e ampiezza territoriale, potrebbe diventare lo slogan per il «Patto regionale per l'autonomia». Un nuovo soggetto politico, costituitosi in Consiglio regionale come gruppo, pronto a chiamare a raccolta tutti i movimenti e associazioni sensibili a questo tema per correre alle elezioni del 2003. I rappresentanti sono i consiglieri regionali Roberto De Gioia, triestino già socialista, l'ex leghista goriziano Roberto Visintin e il friulano Giorgio Pozzo, supportati nella prima uscita pubblica dal commendator Primo Rovis che, attraverso l'associazione Amare Trieste, ha aderito alle finalità del progetto.

L'obiettivo non è solo la Provincia autonoma di Trieste, ma anche quella del Friuli (Isontino, Pordenonese e Carnia comprese). «Vogliamo essere un movimento di aggregazioni per tutti i soggetti autonomisti che, ragionando sui numeri, potrebbe arrivare a raccogliere il 15 per cento dei consensi», ha spiegato De Gioia al centinaio di convenuti (molti ex socialisti, leghisti, listaioli e rappresentanti dello Sdi e La tua Trieste), puntando a una rappresentanza di almeno 5 consiglieri. «Un numero pronto a imporre la questione dell'autonomia sul modello di Trento e Bolzano», ha illustrato ancora il consigliere regionale, anche se per questo percorso serve allora una modifica costituzionale del Parlamento.

De Gioia considera la Lista per Trieste «assorbita da Forza Italia», la Lega Nord «in esaurimento», allora sotto con un nuovo soggetto forte delle 53 mila firme raccolte dal movimento di Rovis. «Non andremo né con la destra né con la sinistra - ha ribadito - che non hanno fatto nulla per l'autonomia. Dovevamo presentarci alle amministrative di Trieste, purtroppo non l'abbiamo fatto appoggiando Dipiazza e Scoccimarro, mentre ormai la sinistra è stata svuotata da Illy. È ora di dire basta e fare politica - ha tuonato De Gioia, consigliere regionale da più legislature - per riprendere in mano la democrazia. La storia del sottoscritto non mi permette di stare assieme ai postfascisti e i postcomunisti».

Applausi anche per Giorgio Pozzo (Unione Friuli), pronto a rivendicare l'autonomia di Trieste e l'autodeterminazione del Friuli: «La Regione così com'è non funziona - ha rilevato - perché ha perso la propria specificità. Basta con i discorsi sulla devolution, bisogna demandare i poteri alle autonomie locali». Decidere a casa nostra da soli, pagando gli eventuali errori, ha aggiunto Roberto Visintin, mentre alla fine è intervenuto Rovis. «Non ho bisogno di niente e di nessuno, solo di giustizia per Trieste». Nessuna avversità con i friulani, semmai con i loro politici. Il problema rimane lo statuto speciale della regione - ha ricordato - varato per aiutare Trieste e Gorizia, mutilate dalla guerra. Nulla è mai arrivato, serve l'autonomia».

p.c.