Il Messaggero Veneto 15-02-2002
Lo promette il Comune, che respinge le critiche dei radicali di Santarossa L'amministrazione comunale di Pordenone non è insensibile all'esigenza di garantire ai disabili libero accesso alle strutture pubbliche. La giunta Bolzonello respinge in questo modo le critiche rivolte da Stefano Santarossa, dei Radicali, in merito al mancato sostegno da parte del Comune rispetto alla richiesta di trasportare alcune persone in carrozzina nell' aula magna del Centro studi, dove si doveva tenere una conferenza. Dettagliata la relazione degli uffici comunali, che parte dalla richiesta, avanzata il 24 gennaio scorso, dai radicali di utilizzo della sala per venerdì 8 febbraio. «Due giorni prima e nella stessa mattinata - si legge nella replica - alcuni responsabili del movimento hanno effettuato un sopralluogo nei locali con il personale del servizio cultura, allo scopo di realizzare degli interventi tecnici.
Alle 13.15, quindi, a solo poche ore dall'inizio della riunione, l'ufficio cultura ha ricevuto una telefonata da un referente del movimento, il quale lamentava che, in occasione della manifestazione pomeridiana, nell'aula magna si sarebbero create delle difficoltà per l'accesso alla struttura di alcuni disabili non essendo la struttura a norma con le vigenti normative in ordine all'abbattimento delle barriere architettoniche. Chiedeva, inoltre, la disponibilità del personale comunale per il trasporto dei portatori di handicap alla sala superiore, stante le oggettive difficoltà in questione. L'ufficio - continua la nota - si è attivato immediatamente, pur non essendo sua competenza intervenire in questo senso, verificando la disponibilità di obiettori di coscienza, ma con esito negativo, considerato l'orario e la necessità di mantenere presso Casa Serena quelli in servizio.
Tale esito è stato immediatamente comunicato». L'amministrazione ricorda, inoltre, che «le barriere architettoniche presenti erano conosciute ai radicali, tant'è che, in un primo momento, la manifestazione doveva tenersi al piano terra, nella sala Pasolini. Successivamente il movimento, valutando una maggiore presenza di pubblico, ha optato per la sala del primo piano. Se comunque tale necessità fosse stata avanzata anche solo il giorno prima, l'ufficio avrebbe sicuramente risolto il problema». Il Comune, infine, ricorda che «interverrà con un congruo impegno finanziario proprio e solo in minima parte con contributo della Provincia, per effettuare i lavori necessari all 'abbattimento delle barriere architettoniche».