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Il Messaggero Veneto 16-02-2002

Intervento delle Fiamme gialle dopo la pubblicazione sul Messaggero Veneto della relazione degli ispettori

La Finanza perquisisce l'Arpa

Sequestrati atti nella sede di Palmanova. Un dossier rilevava irregolarità contabili e amministrative

TRIESTE - La magistratura indaga sulla gestione dell'Arpa. A ventiquattr'ore di distanza dalle indiscrezioni pubblicate dal Messaggero Veneto sulla «Relazione sull'ispezione nei confronti dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente», la Guardia di Finanza ha provveduto a sequestrare una serie di atti dalla sede centrale di Palmanova. Alle 9 e 30 del mattino due militi delle Fiamme gialle si sono presentati all'Agenzia chiedendo di acquisire tutti i fascicoli oggetti dei rilievi. A quanto è dato di sapere, a inviarli sarebbe stata la Procura della Repubblica di Udine, cui, nella loro qualità di ufficiali giudiziari, gli ispettori della Direzione regionale dell'Ambiente avevano trasmesso il rapporto conclusivo.

Il contenzioso, sinora tutto interno all'assessorato, si trasferisce così sul piano dei tribunali. Come riportato dal Messaggero Veneto, le pesanti accuse mosse all'Arpa da Antonella Manca, Fabio Richetti, Patrizia Petullà e Eddy Zacchigna (un fascicolo di 77 pagine articolato in decine e decine di osservazioni su noleggi, gare, contratti, contabilità e altro) erano state rintuzzate da un'altrettanto fitta e meticolosa serie di controdeduzioni. Proprio in questi giorni, come preannunciato dall'assessore Paolo Ciani, gli ispettori avrebbero dovuto stilare le risultanze finali. Ma ora appare molto più importante la mossa messa in atto dall'autorità giudiziaria. Istituita nel 1998, ancora ai tempi della giunta Cruder, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente è uno degli strumenti operativi più nuovi della Regione. Ai vertici della struttura, nel '99, è stato messo l'ingegner Gastone Novelli, dirigente regionale di lungo corso, che in precedenza aveva retto i Lavori Pubblici, i Trasporti e l'Ambiente.

A nominarlo è stata la giunta Antonione, sotto la quale, come sotto la successiva giunta Tondo, l'Arpa ha continuato a crescere, senza però arrivare ai livelli previsti dalla pianta organica (dei 405 dipendenti previsti, solo 280 sono in servizio) L'Agenzia, che ha il compito istituzionale di monitorare la qualità dell'aria, del suolo, delle acque, e di testare le matrici alimentari secondo le indicazioni della Sanità (nonché quello di effettuare altre indagini mirate, come quelle sul radon e sull'inquinamento elettromagnetico attualmente in corso), ha più volte fatto presente la disagiata condizione operativa in cui si trova. Alla fine dello scorso mese di gennaio, su richiesta dei consiglieri diessini Caterina Dolcher e Giorgio Mattassi, il direttore è stato ascoltato dalla quarta commissione. Novelli ha prospettato numerose difficoltà, in termini di risorse umane ed economiche. Il personale infatti, pur fortemente sotto organico, assorbe il 65% dei fondi disponibili, e gli elevati costi di manutenzione delle apparecchiature rendono problematici gli investimenti.

Nell'attesa che si chiariscano le posizioni, relativamente all'indagine appena partita, i consiglieri leghisti Matteo Bortuzzo ed Ennio Vanin hanno presentato un'interpellanza all'assessore Ciani. Vi si chiede se le vicende interne rappresentate dalla stampa possono aver condizionato negativamente l'attività dell'Arpa, e, posto che quest'ultima non è in grado di effettuare una serie di controlli sulle emissioni dei cementifici, per mancanza di profili professionali, come mai l'assessore Ciani è in grado di fornire rassicurazioni ufficiali sulla qualità dell'aria.

Luciano Santin