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Il Messaggero veneto 25-11-2001

Il bilancio della quattro giorni centro-europea. Avviato il processo per rifondare l'Ue

Antonione: l'Italia è più forte

«Il vertice di Trieste è stato un successo per governo, Ince e regione»

TRIESTE - «È stato un successo per tutti: per il Friuli-Venezia Giulia, per il futuro dell'Ince, per il nostro Pese e per il governo». Roberto Antonione è soddisfatto, il vertice centro-europeo si è chiuso con un bilancio più che positivo: ha consolidato la leadership italiana tra i 17 paesi aderenti all'Iniziativa, ha avviato il processo per «ricostituire» la nuova Europa e ha mostrato la perfetta organizzazione della nostra regione e di Trieste, destinata a ospitare altri due vertici nel prossimo anno.

«È stato un appuntamento importante sotto tutti i punti di vista, soprattutto per le prospettive che apre - ha detto il sottosegretario agli esteri -. Le aspirazioni dei paesi balcanici a entrare nell'Ue costituiscono un impegno per la stabilità e la democratizzazione dell'area». Essere europei, in effetti, significa credere nelle stesse cose, condividere gli stessi valori politici, ideologici ed economici. In questo quadro, l'obiettivo che ha tracciato la presidenza italiana è quasi una "rifondazione" europea che porti a una sola politica estera, capace di disporre di un apparato di difesa comune, ma anche di un mercato più ampio e più solido.

Nella sua analisi, Berlusconi aveva ricordato, infatti, come ormai la "guerra fredda" sia archivata e che la stessa Alleanza Atlantica non ha più il ruolo di difendere l'Occidente dal gigante sovietico. La crisi afgana ha dimostrato come gli ex nemici di una volta siano ora alleati nella stessa impresa: neautralizzare il terrorismo islamico e Bin Laden. Putin, pertanto, è un interlocutore costante di Bush in un rapporto decisamente inedito. «Mi sembra che il ragionamento del presidente del consiglio - commenta Antonione - sia estremamente rilevante. Più che di allargamento, ha parlato di ricostituzione dell'Europa. E in questa prospettiva la Russia deve far parte del disegno complessivo». Naturalmente c'è ancora molto lavoro da fare. «Il processo di integrazione va affrontato con gradualità. I rapporti economici sono ancora da consolidare e perciò bisogna lavorare nell'immediato futuro sul piano politico».

Il vertice triestino, per ora, può accontentarsi della creazione dell'università centroeuropea e del solenne impegno contro il terrorismo. In fondo era il primo punto nell'agenda del vertice, vista l'emergenza internazionale. E su questo punto le voci dei 17 leader sono state univoche.

Come sono state univoche nel giudizio positivo sull'organizzazione del summit. Antonione sottolinea la perfetta riuscita della quattro giorni metteleuropea con compresibile soddisfazione: «Tutti hanno aprezzato l'efficienza e la bellezza della città. E tutti hanno potuto constatare che le assisse si siano svolte senza alcun incidente. Perfetto». Lo stesso Berlusconi, del resto, ha promosso la regione a pieni voti, salutando Trieste con un arrivederci al possimo anno con Blair e Aznar.