TRIESTE - Il rinnovo dei 21 consigli municipali che nel Friuli Venezia Giulia sono in scadenza nel 2002 è stato agganciato alla tornata elettorale amministrativa già fissata in campo nazionale per il 26 maggio. Così ha deciso ieri la giunta regionale, avvalendosi dalla propria autonomia legislativa in materia elettorale. Erano state finora definite un serie di proposte, inclusa quella della coincidenza con il «D-day» scelto per l'effettuazione delle «amministrative» nelle regioni ordinarie. Ed ecco, vagliate le varie ipotesi prospettate dall'assessore alle Autonomie locali, Luca Ciriani, è infine prevalsa l'opportunità, non essendovi controindicazioni d'indole tecnica, che nel Friuli Venezia Giulia si voti contemporaneamente al resto d'Italia. Sono appunto 21 i Comuni che nel Friuli Venezia Giulia rinnoveranno i rispettivi consigli eleggendo i nuovi sindaci il 26 maggio; e per uno soltanto, quello di Gorizia, è previsto ­ dopo 15 giorni ­ anche il turno di «ballotaggio» (obbligatorio, fra i due candidati più votati, se in prima battuta nessuno superi il quorum del 50 per cento). Solo Gorizia oltrepassa infatti la soglia dei 15 mila abitanti.

Le amministrazioni in scadenza sono, dal punto di vista politico, equamente ripartite: 11 sono guidate dal centrosinistra e 10 da centrodestra, con ciò attribuendo un «colore» anche alle liste civiche che quattro anni fa avevano conquistato la maggioranza, quindi, il sindaco. Si tratterà perciò di un micro-test elettorale, il primo dopo le «politiche» e le «amministrative» del 2000, anche se i risultati locali sono difficilmente sovrapponibili a quelli nazionali.

La chiamata alle urne interesserà circa 125 mila cittadini corregionali. Fra i Comuni maggiori, oltre Gorizia figurano quelli di Cervignano, Azzano Decimo, Maniago, Grado, Cormons, Duino-Aurisina unico in provincia di Trieste, Lignano, Tarvisio, San Canzian e Sagrado.