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Il Messaggero Veneto 21-12-2001

Svolta strategica per il consorzio acquedotto Friuli centrale (Cafc) che serve 72 comuni

Acqua: nasce la spa multiutility

Del Fabbro: nuove alleanze e l'ingresso nei settori gas ed elettricità

UDINE - E' la multiutility l'obiettivo a breve termine al quale punta il Cafc spa, la società, con sede a Udine, che gestisce la rete di acquedotti del Friuli Centrale. Le linee guida della strategia delineata dal Consiglio di Amministrazione del Cafc spa, sono state illustrate ieri, durante l'assemblea annuale convocata nella sede udinese, dal presidente Pietro Del Fabbro, da pochi mesi alla guida della società, nata dalla trasformazione del Consorzio Acquedotto, al quale aderiscono 72 Comuni del Friuli oltre alla Provincia di Udine.

"Ottimizzazione della rete distributiva, portandola a una dimensione almeno provinciale, riorganizzazione dei servizi erogati, ricerca di alleanze con realtà analoghe per ottenere economie di scala e investimenti mirati - ha affermato il presidente Del Fabbro - sono i passaggi obbligati per completare quel salto di qualità iniziato con la trasformazione in spa del Consorzio". Un processo difficile, che presuppone la massima collaborazione da parte dei soci, ma indispensabile per rendere competitiva una struttura che ha tutti i numeri per stare sul mercato e non teme confronti con gli altri competitors. "Il cambiamento di forma giuridica - ha spiegato Del Fabbro - comporta una profonda modifica di quelli che sono i meccanismi di gestione e i rapporti con i soci. E' un percorso appena iniziato, che dobbiamo fare insieme, ragionando in un'ottica imprenditoriale che ci consenta di ottenere vantaggi per l'utenza, rafforzando contemporaneamente la società".

"Non aiuta certo - ha aggiunto - il quadro legislativo tutto in divenire con il quale ci troviamo a fare i conti: la Regione, infatti, non ha ancora emanato il regolamento attuativo della Legge Galli, mentre il Governo ha appena approvato l'articolo 26 della legge finanziaria che prevede l'obbligo di privatizzazione (pena l'esclusione dalle gare extraterritoriali) per gli enti locali, di tutte le società che hanno affidamenti diretti, entro 5 anni, oltre alla separazione fra proprietà delle reti e gestione". Nonostante questo, i vantaggi che la nuova normativa porterà alla società sono notevoli, secondo Del Fabbro, a partire dalla possibilità di incrementare l' attività di vendita di nuovi servizi quali elettricità e gas.

Accolta positivamente dall'assemblea, che ha dato mandato al Presidente di proseguire nell'approfondimento e nella verifica delle diverse opportunità, la relazione di Del Fabbro ha preso anche in considerazione i disegni di legge attualmente allo studio della Giunta regionale, relativamente alla suddivisione del territorio in ambiti di tutela. Sia il presidente, sia la maggior parte dei sindaci presenti hanno individuato nel disegno di legge giuntale, che propone la costituzione di quattro ambiti di tutela, quello più idoneo a ridefinire razionalmente la gestione del ciclo integrato dell'acqua, perché evita doppioni e sovrapposizioni di competenze. Condivisione sulle linee guida illustrate da Del Fabbro è stata epressa anche dal presidente della Provincia Marzio Strassoldo, che ribadito l'impegno dell'ente a fianco del Cafc per valorizzare lo stato delle reti e soprattutto la definizione di un piano di programmazione indispensabile per estendere l'attività della società anche su altri versanti.

Raffaella Mestroni