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Il Messaggero Veneto 07-05-2002

Trieste: si tenta un accordo sulla multiutility. In corsa Paniccia, de Eccher e Carignani

Acegas, Dipiazza liquida il cda

Il sindaco incarica uno studio legale di Milano per la trattativa coi consiglieri

TRIESTE - La giunta Dipiazza si affida a uno studio legale milanese, CBM & partners, per arrivare alla soluzione definitiva sul caso Acegas. Spetterà infatti a questi professionisti attuare la "mozione consiliare relativa alle norme di spettanza comunale negli organi statutari dell'azienda". Consentendo l'ingresso nella multiutility dei cinque consiglieri scelti dalla nuova amministrazione comunale, tra gli altri Massimo Paniccia, Marco de Eccher, Guido Carignani, al posto dei manager voluti da Riccardo Illy, come Tommaso Tommasi di Vignano, Corrado Antonini, Carratù, Cainer, e che avrebbero dovuto rimanere in carica fino al 31 dicembre del 2002.

Traducendo dal burocratese la delibera, votata ieri pomeriggio nella consueta seduta del lunedì della giunta Dipiazza, si comprende che presto, anche se la riunione odierna del consiglio di amministrazione di Acegas, presieduto da Guido Cace, andrà nuovamente deserta, si porrà termine, con una transizione economica, alla disputa per la conclusione anticipata del rapporto fra cinque compenenti di nomina comunale voluti dalla precedente giunta e la maggioranza del sindaco Roberto Dipiazza che ieri ha riferito ai suoi assessori sullo stato di avanzamento delle trattative. Delicate per i nomi illustri presenti nella prima pattuglia, a partire proprio dall'amministratore delegato Tommaso Tommasi di Vignano al direttore della Fincantieri, ingegner Carratù, a Corrado Antonini, a Gianni Mion della edizione holding, e nella seconda squadra da Massimo Paniccia, presidente della Solari che segna il tempo in tutti gli aeroporti del mondo ed è pure leader delle piccole e medie imprese di Udine, a Marco de Eccher, della omonima azienda di costruzioni, a Guido Carignani già amministratore delegato del Messaggero Veneto.

La vicenda che ha suscitato una levata di scudi della finanza che conta contro la giunta Dipiazza per il benservito ai suoi consiglieri, senza che gli importanti azionisti di minoranza, dalle Generali, all'Imi S,Paolo, a Benetton, al Lloyd Adriatico fossero informati per tempo, parrebbe ormai instradata verso una mediazione non traumatica, ovvero senza il ricorso a revoche dei consiglieri e conseguenti cause di risarcimento danni. Il pagamento delle somme che gli amministratori avrebbero percepito fino alla scadenza del mandato è prassi consueta e la chiusura della battaglia per gli assetti Acegas potrebbe essere archiviata con un esborso pare non miliardario, ma le cifre non sono state definite, limitando pure i danni all'immagine che ha già provocato.

Le posizoni più delicate dovrebbero essere quelle dell'amministratore delegato e di un altro consigliere, mentre Carratù, Antonini e Mion, sarebbero pronti ad andarsene, ma vogliono che sia riconosciuta la loro professionalità. Acegas, che è socio delle altre gex municipalizzate regionale, di Udine, e Gorizia, è entrata in borsa nel febbraio del 2001, con un'elevata quotazione, che si era poi ridimensionata, per le mutate condizioni del mercato, ma è un'azienda che ha chiuso i conti dello scorso anno con un utile di circa undici milioni di euro.

Maria Rita Branca