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Il Messaggero Veneto 25-06-2002

Referendum: più di 50 mila firme

Tesini: domani il deposito a Trieste. Venerdì a Udine arriva Mario Segni

UDINE - «Saranno ben più di 50 mila le firme che domani presenteremo a Trieste al consiglio regionale. Stiamo eseguendo gli ultimi conteggi e ricevendo le ultime sottoscrizioni - dice il capogruppo dei Ds Alessandro Tesini - ma posso anticipare che il traguardo che ci eravamo prefissi come risultato massimo ottenibile e già così eccezionale è stato superato».

Si apre così una nuova fase nella vicenda referendaria, che fa registrare l'entrata in gioco di nuove forze, utili a garantire il corretto svolgimento del referendum e pronte a schierarsi alle prossime elezioni contro le forze del centro destra. Venerdì infatti sarà a Udine Mario Segni, deputato al Parlamento europeo, per la difesa del referendum sulla riforma presidenziale della regione e per una conferenza sulla transizione politica italiana che continua ancora.

«Una volta che con il referendum day abbiamo annunciato di aver superato il tetto delle firme richieste - osserva Tesini - la raccolta non solo non si è fermata, come si sarebbe potuto pensare, ma ha subito un'accelerazione. Una risposta anche alle prese di posizione "sconsiderate e scomposte" della Casa delle libertà, tese a sminuire la portata del referendum e metterne perfino in dubbio l'effettuazione». «La raccolta è stata uniforme in tutta la regione - continua Tesini - anche se ci sono state alcune performance, come a Tavagnacco dove sono state 1.850 (7.500 su 40 mila abitanti nell'area circostante). Un grande risultato per il Comitato per il no, l'Ulivo al completo e quanti hanno partecipato dall'esterno. Un risultato del quale la Cdl dovrà tenere conto nel momento in cui bisognerà fissare le prossime scadenze del referendum».

Tesini mette in guardia il centro destra dalla tentazione di depotenziare e attenuare la portata della consultazione popolare, fissando - per esempio - la data della sua effettuazione in un periodo di suo gradimento. «Ricordo - sottolinea - che l'amministrazione regionale è tenuta a parlare con il Comitato del no prima di prendere qualsiasi decisione sul referendum». «L'eccezionale risultato della raccolta dell firme - riprende Tesini - rappresenta un'ottima base di partenza per la prossima fase. Per ottenere l'approvazione di una diversa legge elettorale, a referendum effetuato si intende, si sta già delineando la possibilità di coagulare consensi più vasti, come dimostra l'arrivo di Mario Segni e la mobilitazione dei liberaldemocratici».

Mario Segni arriverà a Udine su invito dell'onorevole Danilo Bertoli e dell'avvocato Gabriele Cianci, e parteciperà a due distinti incontri pubblici. Alle 18, all'hotel President in via Duino, per iniziativa del Comitato liberaldemocratico per il referendum, si terrà una conferenza stampa pubblica nella quale l'onorevole Segni ribadirà le tesi sul referendum come forma di democrazia diretta e le ragioni per le quali è necessario che i cittadini si pronuncino direttamente sulla legge elettorale, come parte della necessaria riforma del sistema di governo della regione.

Alle 20.30, nella sala convegni dell'istituto Bertoni di viale Cadore, per iniziativa dell'associazione di cultura politica "I cattolici democratici", l'onorevole Mario Segni parlerà sugli esiti del processo di riforma del sistema politico italiano, che gli appare quanto mai transitorio, e quindi sulle prospettive che si aprono oltre la provvisoria sistemazione attuale. Un processo di riforma che va completato e che è iniziato col referendum del 1991 sulla legge elettorale maggioritaria, voluto e promosso dall'iniziativa dell'onorevole Segni.