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Il Messaggero Veneto 18-06-2002

La Coldiretti chiede alla giunta 10 riforme

Filipuzzi: questa maggioranza ha un anno di tempo per dare prova di saper innovare

UDINE - "Il progetto di Coldiretti per rigenerare l'agricoltura del Friuli Venezia Giulia prevede almeno dieci riforme strutturali. E' un progetto ambizioso, ma realizzabile perché si muove su una strada di qualità e rintracciabilità dei prodotti, già tracciata dal vino e dai prodotti agroalimentari di punta, che stanno creando un indotto molto interessante nel turismo. La legislatura è agli sgoccioli, ma in un anno, se c'è la volontà politica, si possono fare molte cose. La giunta dimostri con i fatti che è in grado di farne almeno alcune". Così il presidente regionale della Coldiretti Claudio Filipuzzi all'assemblea della Federazione regionale del Friuli Venezia Giulia che si è svolta stamani nella sala riunioni del Consorzio Agrario a Basiliano per approvare il bilancio consuntivo e per discutere il preventivo di spesa per il 2002. "I rapporti con la maggioranza - ha aggiunto Filipuzzi - sono migliorati in questi ultimi due anni; attendiamo però i frutti di questo rinnovato rapporto".

Filipuzzi ha ripercorso il 2001 soffermandosi su molti punti. Oltre alle riforme necessarie per avviare un indispensabile processo di rigenerazione dell'agricoltura regionale, ha ricordato la vicenda delle quote latte ed in particolare la nuova delibera della Giunta, assunta dopo la sentenza di annullamento della precedente da parte del Tar del Fvg, delibera che - ha fatto presente Filipuzzi - ha rappresentato senz'altro un successo della Coldiretti regionale sia perché l'annullamento della precedente si era avuto su ricorso da noi promosso, sia perché la nuova delibera faceva propri gran parte dei criteri da noi proposti come il riconoscimento dei diritti della zootecnia montana, precedentemente ignorati". Altre soddisfazioni per Coldiretti sono giunte dal comparto zootecnico, come l'avvenuta fusione fra Latterie Friulane e la Cooperativa Medio Tagliamento.

"La fusione e il rinnovamento dell'Ara - ha detto ancora Filipuzzi - ci mettono finalmente nella condizione di lavorare per costruire concretamente prospettive di filiera con il Consorzio Agrario nell'ambito di un progetto che valorizzi la rintracciabilità e le produzioni locali e che porti alla certificazione di qualità". Ma resta il problema del latte in nero. "In Fvg dal 15 al 20% del latte è in nero. "Questo significa - ha spiegato il direttore regionale di Coldiretti Oliviero Della Picca - che è del tutto fuori legge sia dal punto di vista fiscale sia igienico sanitario; deprezza pesantemente il mercato e ingenera confusione nei consumatori, ma le autorità preposte ancora non intervengono".

Filipuzzi ha inoltre ricordato l'approvazione, da parte del Governo Amato, della legge d'orientamento fortemente voluta da Coldiretti anche se vista con ostilità o tiepidezza dalle altre organizzazioni. In essa, oltre che definire l'imprenditore agricolo in modo più moderno, vengono recepite alcune importanti richieste avanzate da Coldiretti: multifunzionalità, prelazione agricola, integrità aziendale, società, riduzione vincoli della proprietà contadina, tracciabilità, trasferimento di vantaggi ai produttori agricoli, organizzazioni dei produttori. Altre questioni sol tappeto sono i danni da fauna selvatica: un problema ormai vecchio, ma ancora irrisolto: nel corso del 2001 sono stati molteplici gli interventi a livello politico ed amministrativo per ottenere il risarcimento dei danni provocati dalla fauna selvatica e dall'esercizio della caccia; manodopera extracomunitaria: il fabbisogno di manodopera stagionale si fa sempre più sentito.